Facile dire funk e fare di tutta l’erba un fascio. Ma quando ti trovi di fronte un disco come quello di Larry Manteca, certo qualche distinguo devi farlo. Perchè sì, la base è quella, il basso alla Bootsy Collins che pompa e la batteria subito al fianco, ma se attorno ti trovi djembè, cori tribali e un organo che come nelle cavalcate del grande Fela tutto fa fuorchè stare sul classico quattro quarti, allora le cose cambiano, e di molto.
L’orizzonte si sposta dunque in Africa, ok, ma senza rompere i legami con l’Europa della lounge music (l’avvolgente “Zombie Mandingo”), dei primordi dell’elettronica (la sorprendente “Obaye baye”, praticamente un pezzo di afrobeat cantato dai Kraftwerk), e senza negarsi qualche puntata in America Latina (“Around the island” deve molto a un album come “Abraxas” di Carlos Santana).
Insomma, questo ep del milanese Larry Manteca è un piccolo giro del mondo in sei brani, sempre con l’elio africano a gonfiare il pallone e il funk a fare da combustibile: un debutto di assoluto valore.
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