kevinhustle
LA VOCE CHE HO 2013 - Rap, Hip-Hop

LA VOCE CHE HO

Lontano dal rap per ragazzini e con qualche spunto valido sopra la media. Ma, in generale, un po' spento e non così fulminante

Kevinhustle è un nome che giunge nuovo agli ascoltatori hip hop, ma il perché è presto svelato: si tratta della nuova identità di Gangsta Nano, storico socio di Vacca, con il quale si è fatto conoscere durante numerosi anni di live e di militanza nella stessa crew, Voodoo Smokers. Non è chiarissimo il motivo di questo cambio di nome – il comunicato stampa afferma che si tratta di una scelta artistica volta a “rompere il guscio della sua stessa identità, reinventarsi e affermare il suo vero io” – e anche questo nuovo lavoro, dal titolo "La voce che ho", offre pochi indizi in merito, anche se c'è da dire che non è una cosa rara per gli artisti rap americani scegliersi un nuovo pseudonimo dopo qualche anno di carriera. La differenza più sostanziale tra il suo vecchio alter ego e quello attuale è che c'è una svolta molto più cruda e meno giovanilista nei testi e nelle atmosfere: non è un disco che piace per forza soltanto alle ragazzine, ma si rivolge a un pubblico più ampio.

L'esperimento, però, sembra essere riuscito solo a metà. È evidente che il principale riferimento di Kevinhustle è un certo tipo di sound coltivato soprattutto a sud degli Stati Uniti o nella costa ovest, ma il risultato finale è un po' spento: il suono non pompa come dovrebbe, non fino in fondo, e il rap ha il difetto principale del flow quando è associato a quel tipo di sonorità, ovvero tende ad essere un po' monocorde, senza grandi variazioni o picchi. Intendiamoci, non si tratta di un prodotto fatto male o di un rapper incapace, semplicemente non ha (ancora) quella marcia in più che gli permetterebbe di distinguersi da altri dischi simili, il che probabilmente dipende anche dal fatto che è un progetto relativamente nuovo e va ancora perfezionato. Ma in un mondo di dischi rap fatti in serie per piacere alle ragazzine, il tentativo di fare qualcosa che si allontani dal solito cliché e si prenda qualche rischio in più è senz'altro apprezzabile. Highlight dell'album: "Hey Nana" con il featuring di Vacca, molto carina e riuscita.

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