Tendenzialmente ci sono due tipologie di cantautori. Quelli che vivono in Camerettalandia e quelli che vivono in Italia. La Nostra Ora Di Libertà è senza dubbio un cittadino italiano, perché nell’ep “Non è vero niente” c’è la cronaca del disfacimento nazionale in cinque brevi canzoni. “E mi opponevo agli ombrelli sempre rotti nelle piogge torrenziali e alla sostanza sovversiva delle classi dirigenti, alle troppe scosse sismiche allineate a un sistema dove ristrutturano le banche e crollano case dello studente”, canta Virgilio Mascigrande con lo sdegno di un Vasco Brondi con minore carica espressiva.
Alcune intuizioni liriche sono buone, sia pure con qualche rischio-banalità, mentre musicalmente c’è da lavorare: il folk voce e chitarra ha bisogno di melodie memorabili per non restare nel limbo delle occasioni perse. Mascigrande si accontenta di raccontare le sue storie abbinando accordi già sentiti a ritornelli privi di guizzi. Dovrebbe osare di più, o magari sporcare di più. Qui c’è del talento genuino che però ancora non riesce a lasciare strascichi emotivi. E se vivi in Italia non c’è niente di peggio che urlare la verità senza che nessuno si fermi ad ascoltarti.
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