Liberate le vostre orecchie da tutta l’immondizia ascoltata nel corso di un’estate che ci ha regalato un tormentone di cui non si capisce nulla (“Asereje, ja deje...”) ed una serie infinita di cover più o meno dichiarate che vanno da “Just the way you are” a “Don’t you want me”. Liberate dunque le orecchie e dedicatevi ad una mezz’ora abbondante di musica che punta dritta al vostro... sesso!
Ma niente masturbazioni cerebrali: la musica dei B.I. (pronunciato all’inglese in chiave di sputtamanento dei Beehive di “Kiss me Licia”), punta decisamente ad un rock demenziale dove vengono fuori prepotentemente le origini dei componenti (heavy metal e hardcore), fondendosi in un sound essenziale, asciutto e diretto.
I testi, poi, sono degni del miglior rock demenziale di stampo sanscemese. “Se mi lavi il vetro...” è una lettura all’incontrario della vita di vucumprà, beduin e mujaidin (“Guarda Maometto che fa il bagnetto nel sangue d’infedele. Senti il Saladino che fa il ruttino: troppo cuscus...”). Ad un primo ascolto può venire in mente che in quel che fanno i B.I. non c’è nulla di così originale: un papa che non fa mai la fila (più che altro per necessità di rima), o l’irrispettosa ironia che colpisce gli anziani in un ‘politically-uncorrect’ che ormai non sconvolge più di tanto. Ma se questo, cioè quello dell’estate 2002 è il trend della musica internazionale, che ben vengano uno, dieci, cento Brutti & Impossibili. D’altro canto, si sa, al peggio non c’è fine!
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La recensione Orgogliosi di ritenere le feci di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-01-21 00:00:00
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