Pop rock da stivali e giacche di pelle in arrivo da Londra
Billy Prince Brown (BRP) è un cantautore italiano residente a Londra, da dove prosegue la propria evoluzione artistica verso un pop rock da classifica con un forte stampo hard rock/blues, e da dove ha chiamato a raccolta i compatrioti Relatives (Ottavio Leo al basso e chitatrra e Andrea Nunzio alla batteria) per arrangiare le proprie canzoni.
I nomi che saltano all'orecchio durante l'ascolto di questo debutto -composto in verità tra il 1999 e il 2010 - sono da cercarsi verso la seconda metà degli anni '90, quando erano i Faith No More (in un brano come "On my Way To Paris") ed i Jane's Addiction (soprattutto in "Orphan Calf") ad essere le band più famose al mondo. Nel proprio genere, questo disco è buono e valido, e i nove brani che compongono l'album coprono abbondantemente lo spettro di stili che il suddetto prevede: dal singolo "Got To Get It", dove si strizza l'occhio agli Spin Doctor (per chi se li ricorda), a Promises dove il pop diventa quasi soul in stile Counting Crows. "Cup of Love" con un basso tirato e una voce da rocker in primo piano e la conclusiva "Super Hilly and the Gong" suonano fresche nel loro quasi tributo ai Matchbox Twenty. Insomma, è chiaro che il trio guardi agli Stati Uniti e che vi attinga a piene mani. Da menzionare la produzione del disco: pulita e in gradi di far uscire il meglio dai brani.
Il lavoro non è esente da problemi, anzitutto si sentono i dieci anni spesi per la scrittura, perchè il suono come abbiamo visto è un filo datato; secondariamente, in questa omogeneità non svetta nessun brano sugli altri, appiattendone purtroppo il risultato. Speriamo che con un secondo disco BPR riesca a prendere una direzione più contemporanea.
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La recensione Billy Prince Brown and The Relatives di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-08-02 00:00:00
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