L’album che festeggia i 20 anni di carriera, tra inediti e vecchie registrazioni: voglie industrial, dilatazioni pop-ambientali e lugubri declamazioni rumoristiche.
Il Teatro Satanico non poteva che festeggiare il suo ventennio di vita con una nuova produzione inevitabilmente transitoria, con le braccia protese verso il futuro e gli occhi inchiodati sul più lontano passato, come del resto succede sistematicamente ad ogni compleanno, occasione privilegiata per scatenare ricordi e aspettative.
Il terzetto veneto ci dispensa perciò cinque inediti più due vecchi titoli del '93, in perpetua oscillazione tra voglie industrial, dilatazioni pop-ambientali e perduranti declamazioni rumoristiche d'inizio carriera. Per nulla lontani dalle trasfigurazioni epico/marziali dei nostrani Kirlian Camera, Ain Soph e Limbo (per quanto meno potenti) le nuove tracce spaziano dal misticismo sintetico di "Mondo cane" - dedicata ad Yves Klein, artista nizzardo precursore della body art - alle movenze ferrettiane in salsa analogica di "Teatro della memoria", dall'enfasi lugubre e quasi dronica di "La farmacia dell'angelo" alla darkwave satura di cosmic-rock di "The Owl" fino all'outing industrial di "Occidente" che sigilla degnamente il nuovo materiale. A completare il progetto le ormai storiche "Confesso tutto!" e "Comandante Bruno", egregiamente sintonizzate sulle catacombali frequenze di Sigillum S e Runes Order .
Meritevole, ma se ne sconsiglia vivamente l'ascolto in solitaria a luci spente.
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La recensione XX di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-08 00:00:00
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