Un bel disco folk: nulla di nuovo o rivoluzionario, ma sicuramente ben fatto
A tre anni dal loro esordio con “…a colorare libertà”, i cosentini Villazuk si propongono con un secondo lavoro, “Meno male Robertino”. La loro musica è varia, contempla più di una sfumatura ed è capace di abbracciare più generi musicali ottenendo dodici tracce eterogenee ma abbastanza coese tra loro.
Delle tante anime, quella più si più significativa e più convincente è quella cantautorale: brani come “Meno male Robertino”, “Mondo Favola” e "Verde Sigilllo" (la migliore del disco) si caricano di cadenze da filastrocca e una voce calda alla De Andrè. C'è un lato più energico e da big band (“Nodo in gola”, “Ti desidero”, “Nel mare bu”, “Ti saluto ciao”) che scivola dagli anni 70 fino ad un tipo di patchanka all'italiana che ricorda un po' i Negrita. E c'è spazio anche per il dialetto (“Cavalcherà”, “Ei si fiss” e “Si guardu fora”) e si sconfina nel folk acustico e popolare.
La forza del gruppo cosentino, l'avrete capito, sta nella sua versatilità: si passa dal pop al reggae, dal folk al cantautorato con estrema naturalezza e in modo sempre curato. E aggiungete dei testi per niente banali, o comunque lontani dal ripetere l'ennesimo cliché da gruppo folk. La band ha un suo modo di scrivere, a volte più fiabesco altre, semplicemente, rotondo ed elegante. Un bel disco, nulla di nuovo o rivoluzionario, ma sicuramente ben fatto e sopra la media per un genere che di gioie ormai ne regala poche. Bravi.
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La recensione Meno male Robertino di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-27 00:00:00
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