Grandi aspirazioni e disillusione giovanilisitca. Il risultato è pessimo.
Grandi aspirazioni ed idee poco chiare: questa a voler essere sintetici (e buoni) è la cifra dell’ep d’esordio dei A band called Bianca. Cinque canzoni in cui c’è un po’ di tutto. Un pop rock che va dall’ aggressività e il risentimento a suon di chitarre ruggenti ("105" e "My breakfast", quest'ultima in inglese) ad una veste musicale più morbida e catchy (“Nella botola”, “Alieno”), accompagnata da testi coraggiosi, ma decisamente poco riusciti nel loro intento descrittivo antropologico, (“Ma il siero contro l’idiozia è ancora da sintentizzare, Ho gli incubi del ‘900 e robot ormai da rottamare, la Bobo e pure l’Aids, Ma tu non te li puoi ricordare”). Le aspirazioni di uno sguardo profondo si mischiano ad una certa disillusione giovanlistica e il risultato è pessimo.
---
La recensione il vizio del fumo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-19 00:00:00
COMMENTI (2)
Grazie per la segnalazione dell'errata citazione del testo.
Esimia 'filosofa' (quantomeno anacronistico definirsi tale al giorno d'oggi) non concordo con la tua recensione sciatta e poco accurata del 'Vizio del fumo' dato che non ti sei presa nemmeno la briga di ascoltare bene i testi (scrivi 'Ho gli incubi del ‘900 e robot ormai da rottamare, la Bobo e pure l’Aids' mentre la canzone recita 'mi basterebbe organizzarmi
o almeno farmi vaccinare ma il siero contro l'idiozia è ancora da sintetizzare ho gli incubi del novecento sai roba ormai da rottamare la bomba oppure l'aidiesse ma tu non te li puoi ricordare' e non è spleen giovalinistico visto che ho più anni di te. Evidentemente l'hai fatto controvoglia, giudicando frettolosamente ciò che invece è stato creato con un pò di sentimento in più. Della qual cosa, naturalmente, non posso che dispiacermi. Con ossequi.