Fruscii, sensazioni, atmosfere. Nessun brano portante, ma tutto decisamente valido
Un bel viaggio liquido tra atmosfere ben strutturate, dal primo all’ultimo brano. Questo è, in sintesi, il succo di "Ghost Dreamer Town" di Franci M. Gri. Un lavoro ben concepito, capace di suggerire, piuttosto che dipingere, figure dissonanti tra loro ma che paradossalmente riescono ad agglomerarsi in maniera omogenea. Synth granulari, fruscii, un bel po’ di white noise a farla da padrone, fluttuando a destra e a manca, senza fornire un appiglio di tipo linguistico per definire questo album all’interno di una (sola) categoria musicale.
Il risultato è un lavoro molto concettuale, non di facile decodifica, ma che compreso nel complesso, suona davvero bene ed in maniera decisamente varia. La mancanza di un brano “portante” è un deficit che si inizia ad accusare solo dopo parecchi ascolti: tutte e nove le tracce che compongono "Ghost Dreamer Town", infatti, potrebbero funzionare già da sole, anche decontestualizzate. Non brillano di allegria, ed è evidente anche all’ascoltatore meno attento ma, nonostante, questo, se non vi faranno applaudire, almeno non vi susciteranno nessun sbadiglio. E questa non è certo una cosa da nulla, considerato il genere.
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La recensione Ghost Dreamers Town di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-12 00:00:00
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