Led Green My Dream 2013 - Strumentale, Rock, Electro

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Nulla di nuovo eh, ma fa sempre un certo effetto immaginarsi Kraftwerk, Chemical Brothers e Rockets che si sporcano le mani col fango del rock.

C'è chi emigrava in passato con le valigie di cartone e chi invece adesso parte verso lidi stranieri con un campionatore sotto braccio e un synth nel bagagliaio. Il bravo batterista Leandro Partenza ha lasciato la bella Livorno alla volta della nebbiosa terra d'Albione per cambiare aria, vita e musica. Abbandonati i trascorsi alt-rock il patron della Ghost Record Label si accasa nei palazzi, per lui nuovi, dell'elettro-rock descrittivo e danzereccio, omaggiando a suon di pattern e spirali sintetiche i maestri cerimonieri del genere, a partire da coloro che lo battezzarono quarant'anni fa (Kraftwerk e Neu!), fino ad arrivare a quei giovanotti che lo hanno inacidito più di recente (Chemical Brothers, Prodigy, Goose, Daft Punk), senza tralasciare ovviamente le sue trasfigurazioni wave (Utravox e primordiali Simple Minds) né quelle più fumettistiche e cosmo-radiofoniche (Rockets e Space). Forte di una spiccata componente rock-lisergica quanto revivalistica "My dream" prende di tutto un po' e, senza troppe pretese, mischia sacro e profano, alienazione e divertimento, plastica e acciaio, affratellando quattro decenni in appena 9 tracce strumentali che, se non si sviliscono per citazionismo, non svettano neppure per pioneristica ricerca; è perciò ai brani di più spiccato crossover sonico-temporale che va la palma d'oro di più pregiati del lotto: "Dancing on the moon", "Happiness in a rainy day", "Sweet emotons" e "See you soon".

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La recensione My Dream di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-30 00:00:00

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