Meno male che è un brano solo.
Primo e unico singolo per i Deamantide, che ha dalla sua di poter essere scomposto in diverse piccole canzoni completamente divise l'una dall'altra, praticamente: un disco in una sola canzone. Mica roba da tutti.
La prima parte (da 0 a 1:33) introduce a un mondo rock italiano, come i Litfiba a quindici anni con alla voce Cabo con la raucedine; si passa alla seconda parte con un rallentando in cui il mancato timing non sembra preoccupare più di tanto i nostri. Il riff nu-metal è interrotto bruscamente dal growl a 2:18, da cui parte un terzo brano che riprende il primo, ma in chiave System of a down rallentata. Per una questione di continuità, a 2:51 un altro growl da il via alla quarta parte, in cui il basso si fa protagonista della parte speed metal con tanto di doppio pedale, che rientra qualche secondo dopo per ritornare sul ritornello. Poi ho smesso di portare il conto di quale parte cominciasse e dove, perché il brano si fa un po' troppo intricato, e l'interplay tra i musicisti diventa talmente labile che vien da chiedersi se stiano suonando ognuno in una stanza diversa, o se sono io a non riuscire a cogliere le complesse figure ritmiche di "Guerriero".
Meno male che si tratta di un brano solo, avrebbe richiesto davvero troppo impegno seguire questi funambolici passaggi per un intero EP o addirittura LP. Non infierisco sulla qualità della registrazione (piatti della batteria: non pervenuti), o sui timbri da amplificatore con cono sfondato. Raccomando l'ascolto a: nessuno.
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La recensione Guerriero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-08-21 00:00:00
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