Difficile recensire un prodotto del genere senza sembrare uno stronzo.
Tre amici contenti, di suonare punk rock "tra un bicchiere di birra e l'altro", in "stile canzonatorio e demenziale". Nulla di male, anzi, buon pro gli faccia, i problemi nascono quando i tre toscani decidono di "registrare professionalmente" (meglio specificare, vista la dubbia qualità del suono) quattro brani originali e quattro cover, e di sottoporli all'ascolto di qualche webzine.
Anche qui: tutto legittimo, però ecco... come dire... è difficile recensire "professionalmente" una band così sgangherata (voce - per usare un eufemismo - più spesso stonata che intonata, suoni di chitarra tipo primo mese di lezione, batteria e basso inesistenti), dei pezzi così campati per aria (da "Sindaco" che, sempre per restare in ambito ska-punk, fa rimpiangere e di parecchio il quasi omonimo brano della Banda Bassotti, a "Claudia è lesbica", un risibile tentativo di manifesto gay-friendly con dentro un'infilata di stereotipi che manco il TG5, all'agghiacciante "Bignè paradise"), delle cover così velleitarie (senza stare a scomodare CCCP e Ramones, basterebbe la loffissima rilettura di una vanzinata come "Scatman's World") senza sembrare stronzo. Per cui va beh, ormai ci ho fatto il callo, e me lo beccherò. E se l'intento della band era questo, allora meglio così: contenti i tre amici, contenti tutti...
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La recensione Dinamiche dei Fatti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-09-17 00:00:00
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