Disastro su tutta la linea: volgare, privo di contenuto e musicalità. No way.
Quest'album è un disastro.
In ordine di apparizione, la prima cosa che si nota è che è registrato in maniera barbina e la qualità del suono è veramente pessima.
Quando attacca il cantato in "Malacoda", forzatamente growl, viene da pensare che il cantante sia rimasto afono a vita dopo aver registrato il disco. In più, quella teatralità esasperata che Ferus (nome d'arte del cantante) ci mette quando canta, unita alla scelta di utilizzare la lingua italiana lo fanno assomigliare a una sorta di Capovilla di terza mano, stendendo su tutto un velo di grottesco che ammazza definitivamente l'ascolto.
Detto ciò, passiamo alle note davvero dolenti. La chitarra, rigorosamente distorta, non ha nessun tipo di identità, se non quella di fare eco in maniera noiosa e trascinata alla scia della voce. I testi, forzatamente polemici, sono un'accozzaglia di banalità senza capo né coda, volgarità gratuite e bile in eccesso. E non parlo di "Adreimoida", che pur essendo la più irritante e sbandierando un sottotesto nazionalista, è una scelta di valori e pertanto non va discussa qui. Quello che mi lascia davvero perplessa sono frasi come "Come se la ride la Luna, povera troia la Luna" o "Merda merda delle mie brame guarda in faccia a chi c'ha fame". Frasi di cattivo gusto prima ancora che prive di senso, rafforzate malamente da una spolverata di parolacce, traboccanti di bile repressa e ancora più repressa proprio perché esaltata.
Le uniche cose che si salvano sono quelle due o tre citazioni storiche e letterarie, a partire da quella del nome del gruppo e dell'album, che i Malacoda scelgono di utilizzare.
Non so quali fossero le intenzioni dei tre toscani. Se assomigliare a una sorta di SOAD italiani o ricalcare le orme dei virtuosi connazionali Bachi da Pietra. Quello che è certo è che la serie di luoghi comuni che hanno scelto di utilizzare gli hanno cucito addosso un vestito brutto che sega loro le gambe piuttosto che esaltarli, e allo stato attuale non comunicano assolutamente nulla. Forse dovrebbero rimboccarsi le maniche e andare a cercare qualcosa da dire leggermente più a fondo. Per ora non ci siamo.
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La recensione A un metro da Decebalo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-01-16 00:00:00
COMMENTI (8)
Quando si fa qualcosa che deve passare dal giudizio degli altri, si deve essere disposti ad accettare tale giudizio, anche e soprattutto quando questo è profondamente critico. La demo, devo dire, la trovo a dir poco perfettibile, per la qualita della proposta musicale più che della registrazione(si sente che è amatoriale, e non influisce sul mio giudizio). Volgare è volgare, e cercare di negarlo è negare la propria scelta di utilizzare tale linguaggio per, presumo, dare forza al messaggio. Le critiche sono utili solo se si riesce ad accettarle, altrimenti è superfluo anche mandare le demo; ma se lo si fa, ci si prende il rischio di una stroncatura, che dovrebbe stimolare una riflessione sul perchè sia stata fatta, piu che che l'invettiva contro il solito recensore che non capisce un cazzo.
Ho letto recensioni faziose e riflesso di una personalissima e soggettiva idea di musica(il recensore ha il diritto di avere le proprie opinioni personali, ma ha il dovere di non tenerne conto nel giudicare il lavoro altui), ma questa non rientra nella lista.
Concordo pienamente con Lorenzo, non conosco questo gruppo ne ho mai ascoltato la loro musica ma mi sento "solidale" in quanto membro di un gruppo che ha appena ricevuto una recensione superficiale.
Probabilmente è dovuto al numero eccessivo di dischi che ricevono da recensire e dai recensori che non si suddividono per genere. Anche io ho fatto il recensore di dischi per un'altra rivista ma di quel settore specifico me ne intendevo, infatti giudicavo in base a parametri specifici. La conseguenza sono recensioni fatte in fretta dove è ovvio che si giudica a pelle in base a gusti personali opinabili e dove un gruppo o ti piace proprio a priori oppure lo detesti... In teoria non è così che si dovrebbe fare.
Bè se permettete vorrei solo dire che si, ci stanno le critiche, ma visto che si tratta di una demo, che almeno siano costruttive. Già solo iniziare con una frase "Questo album (demo?) è un disastro" cestina il tutto, fà capire al lettore che non c'è da leggere nient'altro in questa recensione e può far subito scaldare gli animi del suddetto gruppo, e già,io son di parte perchè li conosco, e mi dispiace che tutto il tempo che hanno speso buttando sudore&sangue nello scrivere sia stato maltrattato cosi'...perchè è indubbio che di idee ce ne siano, (e trovarci i SOAD ed i Bachi denota come sia stato ascoltato a mio modo di vedere superficialmente) magari era meglio focalizzarsi su come poterle interpretare meglio. Sono solo d'accordo sulle chitarre, ho sempre consigliato ai ragazzi di migliorarle perchè hanno veramente poco spessore, la qualità del suono è indubbiamente scarsa, è sotto gli occhi di tutti, è autoprodotto, veramente in casa, e mi sembra solo ingiusto che conti cosi' tanto nella valutazione dell' "album"(demo,ep?).Forse hanno semplicemente sbagliato loro a mandarvi una copia, perchè magari credevano che siti come questo dovrebbero aiutare l'underground, che senso avrebbe sputtanare gratuitamente? Meglio scrivere una mail privata al gruppo recensito con le ragioni per cui non si ritengono in grado di pubblicare qualcosa...Lo dico solo perchè cosi', un po', la musica la uccidete.
in effetti è inascoltabile...
avrei detto toscani, e invece..
@BolgiadiMalacoda ma perché esordisci giustificandoti con la storia del demo? Io in questi 15 anni di Rockit ho avuto anche l'occasione di sentire demo bellissimi.
ok
Scusami, solo qualche precisazione, dato i toni, non metto in dubbio i tuoi gusti ma è un demo non un album; l'ordine di apparizione andrà bene per Medjugorje, qui bastava l'udito.
Hai aggiunto una "i" nel titolo di un brano che non c'è, il fatto che tu abbia trovato un sottotesto nazionalista in quel pezzo mi fa dubitare che tu l'abbia letto. Come mi fa dubitare che tu abbia letto gli altri testi dato che hai estrapolato qualche frase tra le più forti e volgari solo per far vedere che è tutto banale. Di banale c'è questa recensione scritta con i piedi al quale tu non hai dedicato nemmeno un minuto per rileggerla, e posso immaginarmi quanto tempo tu abbia impiegato nell'ascolto del demo. Si fa presto a cagare addosso a qualcuno così gratuitamente, ma ci vuole un pò padronanza affinché la merda non torni indietro. Vabè stendiamo un velo pietoso, non DI pietoso com'è in uso nel tuo lessico. Prova a mandare un cv a "Libero" o a "il Giornale", faresti carriera.