Le Tenebre di Sophie si presentano come una band che suona “cantautorato da combattimento”. Cosa significhi di preciso, non è dato sapere. Schiaccio play ugualmente: si parte con “I Loro Eroi”, l’atmosfera è synth pop, c’è del groove e il sound è orecchiabile. Si tiene il tempo al ritmo di batteria e ci si accorge che il timbro vocale di Michele Annicchiarico è particolare. “Schiavi”, traccia numero 2: pianoforte che fa pensare ad un ballad oscura e sembra di essere capitati in un pezzo di Capovilla. Suono cupo, tenebroso, una di quelle malinconie miste a rabbia, risentimento e disillusione (“La salvezza dell’anima / la trovi solo in Chiesa / Solo lì potrai scoprire / Quanta voglia hai di morire”). Con “Le Tenebre di Sophie”, la band cambia maschera per la terza volta e mi culla in una sorta di ninna nanna che tocca mood sognanti dove sembra di volteggiare in aria “Solo per vedere / Se la terra è ancora lì / Sotto di me”. Si riprende un po’ di ritmo con “Sulle Menti”, pezzo che vira sul pop rock, c’è più rabbia e disincanto e l’ultimo minuto viene lasciato ai tasti di un solenne pianoforte e alle corde di un violino malinconico. Si chiude con “Un Dialogo”, cantato che segue i virtuosismi del pianoforte e siamo ancora a volteggiare nell’aria, appesi a suoni che aleggiano.
Tirando le somme: la band ci propone un approccio particolare al rock, senza scordarsi del cantautorato più vicino ai tempi nostri, ma in ogni brano sembrano indossare un vestito diverso, senza tracciare una linea ben precisa e creando un senso di smarrimento. Non si capisce bene cosa cosa vogliano raccontarci di preciso. La tecnica c’è, il timbro vocale è per niente banale, i testi sono buoni, bisogna solo intuire che sentiero vorranno imboccare. E' il primo ep, aspetto il prossimo lavoro.
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