La scena potrebbe essere questa. Entrate in un bar, di quelli con il bancone, le luci basse e poche chiacchiere bisbigliate, vi prendete la vostra birra e dopo un po’ vi accorgete che poco più in là c’è qualcuno che suona. Voce maschile e femminile, chitarre e qualche percussione. Quattro canzoni, neanche il tempo della birra, ma quello che basta per accorgersi essenzialmente di due cose. I testi non stanno in piedi: la pronuncia dell’inglese non è neanche lontanamente credibile e l’attitudine naif si risolve nella buia inconsistenza. La musica, però, potrebbe funzionare. “Bear and the Beauty” é leggera e canticchiante, con quell’atmosfera da Nord-Europa, di cui “Oslo” e "Wasp" sembrano essere la controparte più malinconica e riflessiva. Questo era il live degli Heidi For President. Dovrebbe esserci un disco in uscita. Attenderlo non costa nulla.
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