Copral ha tutte le carte in regola per diventare in futuro un nome che pesa nell’Italia indie rock
Sarebbe bello immaginare Copral in uno scenario internazionale, in mezzo a gente tipo Postal Service, Broken Social Scene, Animal Collective, ovvero tre cardini del suono che ha scandito la prima metà dei Duemila. Praticamente “Copral’s First Coming” è un disco arrivato con circa dieci anni di ritardo. E meno male che è arrivato. Perché altrimenti avremmo perso i germogli di un progetto molto interessante.
“Listen” ha una drum machine schizofrenica che trascina ritornelli dal sapore estivo: orecchiabili, raffinati, irresistibili. “Coming” è puro distillato indietronico che aderisce alla perfezione allo schema codificato da Morr Music. “The More” è contorsionismo punk-funk-electro, un divertimento di chitarre sparate e tastiere kitch che sembra quasi di sentire gli El Guapo. Copral insomma ha tutte le carte in regola per diventare in futuro un nome che pesa nell’Italia indie rock.
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La recensione Copral's First Coming di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-12 00:00:00
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