Ableton, birrette e cameretta. E un bel passo avanti in direzione tech
Lo scenario è sempre quello, Ableton, birrette e cameretta, solo che a 'sto giro i letti sono due. A parte condividere lo stesso sangue, Alberto e Andrea aka Dylan God piuttosto che scannarsi da buona tradizione hanno deciso di fare 1+1 così che la risultante fosse maggiore della somma delle parti.
Dopo un primo EP che mostrava tutti i germi passati sotto il tappeto di casa (da Tim Hecker a Nathan Fake), "Dialchemist" si presenta più adulto e capace finalmente di svelare a tondo la personalità dei due. Che avranno lasciato il cuore sopra i dischi di Joy Orbison e Function. Post-bass con inserti cosmici che suona sempre abbastanza pulita e a posto, qualche levigatura tech (il rework della title-track su tutte) e un attitudine improvvisamente divenuta clubbin. La profondità dei bassi fa da garanzia ad intendere che di manierismo qui non c'è nemmeno l'ombra. Osassero ancora di più accendendo i toni scuri potrebbero stupirci definitivamente.
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La recensione Dialchemist EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-09-30 00:00:00
COMMENTI (2)
swag
Diofà!