Un disco che non graffia come vorrebbe.
“E la radio cantava di un bel cielo lontano di tanti colori, mentre l'aria bruciava tutte le note serene di quelle canzoni”. Questo verso da “La canzone del '76” potrebbe essere un buon modo per riassumere in due righe lo spirito di questo disco, fatto di nostalgia amara e amaro sguardo sulla realtà, passata e soprattutto presente. Nostalgia di quando da bambini “il mondo sorrideva”. Ma sarebbe meglio dire che sembrava sorridere, perché invece anche mentre sei bambino e vedi tutto bello, intorno scoppiano le bombe e la gente decide che è meglio salutare e farla finita che affrontare una realtà di merda. E poi cresci e ti ritrovi a vivere in un mondo di guerre e reality. Insomma sì, quello che raccontano gli Eva e la mela in canzoni come “Realitaly”, “Gennaio Noir” (dedicata a Luigi Tenco), “La soluzione”, è proprio un mondaccio. La qual cosa sarebbe un'ottima premessa, visto che da che mondo è mondo non è certo dai sentimenti garruli che nascono le opere migliori. Ma c'è un però? Sì, c'è: c'è che tutto questo bel mal di vivere viene fuori da un pop-rock ben confezionato ma piuttosto convenzionale, ai limiti del patinato, scorre via senza nessuna – o quasi: “La soluzione” mostra sprazzi di personalità più definita – nessuna canzone che riesca a elevarsi da quel limbo di incertezza fra sanremesità e alternatività. Insomma, è innocuo, e se vuoi raccontare di Tenco e terrorismo non va bene essere innocuo.
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La recensione La soluzione di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-09-09 00:00:00
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