Cinque ragazzi cresciuti a pane e Faith No More.
La discografia dei Faith No More i La Fury devono averla ascoltata più e più volte. La proposta del quintetto alessandrino presenta un significativo stampo “pattoniano” mescolato alla schizofrenia hardcore dei Dillinger Escape Plan, al lato più oscuro ed inquietante dei Tool. Il tasso tecnico è elevato. I riff di chitarra di “Ardiles” e “Jimmy the clown” basterebbero da soli a farvi letteralmente saltare dalla sedia. Potenti, abrasivi, capaci di entrarvi in testa e mandarvi in pappa il cervello in un nanosecondo. A completare il quadro un’estroversa sezione ritmica e soprattutto la versatilità delle linee vocali. Il cantante riesce a districarsi abilmente tra diversi stili canori, tra incontenibili urla di rabbia e parti più riflessive e sofferte, come nella conclusiva “Coma”. Con questi quattro pezzi i La Fury ci lasciano un messaggio chiaro e preciso. Una roba del tipo “questa è la musica che ci piace, prendere o lasciare”. Per ora noi la prendiamo volentieri. Vediamo se all’esordio sulla lunga distanza sapranno sorprenderci.
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La recensione La Fury di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-09-24 00:00:00
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