Andrea Cattafi La Lunga Attesa Di Penelope 2013 - Cantautoriale, Elettronica, Acustico

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Un ep che deve acquisire maggiore personalità. C'è da migliorarsi, e di molto.

Avete presente quelle domeniche mattina in cui vi svegliate e, ripensando alla sera prima, quello che sentite sono solamente pensieri confusi e immagini un po’ sbiadite, trascinate, dove i colori si mescolano fra di loro subito dopo che vi siete figurati i volti che vi circondavano? Questa è più o meno la sensazione che ho avuto dopo aver ascoltato “La Lunga Attesa di Penelope”, un ep di cinque brani che lascia un senso di confusione misto a smarrimento, e se continui ad ascoltare le tracce in loop, è solo perché non hai ben chiaro il quadro esatto della faccenda.

Elettro cantautorato, come viene definito dallo stesso Andrea Cattafi: troviamo un sacco di synth trotterellanti che volteggiano nell’aria come tante luci colorate nella opener “Stupenda Notte Stanotte”, l’ansia e l’angoscia di non sapere cosa succederebbe se il domani non dovesse arrivare in “Tra Le Braccia di Jah”, col suo sound agrodolce e tastierine; c’è l’attitudine funky di “July”, con i riff che si ripetono (come si ripete fino allo sfinimento il nome della protagonista) e l’atmosfera vagamente lounge di “Tutto E’ Più Vivo”, dove ti sembra di esser stato catapultato in una di quelle scene effetto rallenty, con la fedele steady cam che riprende ogni movimento del tuo corpo.

Di base c’è un’incapacità, da parte dei brani, di farsi ricordare e nonostante alcuni momenti musicali siano abbastanza salvabili (vedi trame sonore di synth che giocano fra loro nella opener), faccio fatica a scovare elementi che svettino nel lotto. Le tracce dovrebbero acquisire maggiore personalità, anche e soprattutto a livello di testi (visto che si parla di cantautorato), e trovare una continuità fra di loro, una sorta di filo conduttore per quanto riguarda l’intera struttura dei brani che sembrano totalmente slegati fra di loro. Arrivare alla fine dell’ascolto e sentirsi completamente fuori strada e confusi non è un buon segno, ma in fondo Andrea è giovane e ha tutto il tempo per migliorare. Diamogli fiducia per il prossimo lavoro.

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La recensione La Lunga Attesa Di Penelope di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-29 00:00:00

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