Dubstep e manate in faccia
Una manata in faccia è il modo più facile per definire questo progetto toscano incentrato su acustiche interpretazioni del sound dubstep, d'n'b e breakbeat. Il paragone con LNRipley è ovvio ma (sia detto con tutto il rispetto per le parti in gioco) qui non c'è gara: Antiplastic (ovvero il producer Tuzzy, il batterista Donald Renda, il bassista Fede K9 e la bravissima Mc Rayna alla voce) hanno un suono da arena che è davvero raro poter ascoltare in Italia, grazie anche al lavoro del deus ex machina Madaski in fase di mixaggio. Gli stab trance di “Pretty Fresh” e della successiva “Check on down” fanno già capire che cosa aspettarsi da un album che non avrebbe nulla da temere se fosse esportato all'estero. “Coimg down” è un'interpretazione più prevedibile dello stile compositivo del breakbeat ma poi “Bad doll” stupisce per un groove profondo come Pinch, un uso della voce alla Basement Jaxx e ancora quei synth aggressivi che escono da un disco di Joker o dei defunti TNGHT. “Go hit” è la dubstep che giurin giurello Skream ha rinnegato (saw bass, rullanti grossi, andamento ciondolante, già sapete). “I realized” è puro digi-dub che mette in evidenza il certosino lavoro di produzione-registrazione-mixaggio fatto dal combo mentre “Shake & bounce” non starebbe mica male in un disco dei Bugz in the Attic che hanno fatto un po' di dieta Prodigy. “Don't worry” è di nuovo mescolanza dubstep e digi-dub alla Leftfield, “I'm like mine” un incontro fra broken beat e baile funk (Rayna ha anche origini brasiliane e quindi rappa in inglese e brasiliano tambén), “No prize” un breakbeat da festival, “The weather space” torna sul versante dub della situazione e “Abnormal ridge” chiude dove avevamo iniziato, ovvero con un hoover sound applicato ad un'aggressiva ritmica spezzata che ti aspetteresti di sentire in un set di, che ne so, 12th Planet. Toc toc, Sir Rodigan?
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La recensione Not for sale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-01-14 00:00:00
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