Disco a cavallo a tra shoegaze e grunge. Buone intuizioni che andrebbero sviluppate meglio
“Non C’è Mai Abbastanza Gente A San Francisco” è un album che centrifuga sonorità shoegaze alla durezza del grunge, aggiungendo una più dolce matrice cantautorale e echi di post rock degli ultimi anni '80.
In questi dieci brani de La banda dei sospiri il sound è distorto, con le chitarre scarne che dominano su tutto e raschiano in brani come “Ex-stasi” o “Dei Artificiali”, con i loro fuzz ruvidi e i larsen gracchianti, senza farsi mancare momenti più cantautorali ed intimisti, come in “Buon San Valentino Lulù”, dedicata alla protagonista della tragedia di Frank Wedekind, o in “Caro Hank”, ispirato a Hank Chinaski. I brani raccontano di amarezza (la già citata “Buon San Valentino Lulù”), rabbia (“Muse Al Chelsea Hotel”) e ribellione (“Il Re”), stendendosi su atmosfere lo-fi e (spesso troppo) essenzali. I riff sono decisi, passando da momenti più tirati ad episodi più armoniosi, tenendo il tiro sempre abbastanza alto, peccando però spesso in troppa omogenità, come se tutti i brani si sciogliessero senza rimanere compatti nella memoria di chi ascolta.
In definitiva il disco è piacevole e presenta delle buone intuizioni che, sviluppate con più cura ed attenzione per i dettagli, potrebbero risultare maggiormente interessanti. Rimboccarsi le maniche e approfondire meglio questa strada è ciò che serve, ci vuole più decisione e mordente per convincermi davvero. Attendo la prossima prova.
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La recensione non c'è mai abbastanza gente a San Francisco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-29 00:00:00
COMMENTI (1)
grazie. ne terremo sicuramente conto nel secondo album che stiamo registrando ora :)