Daniele Sepe Anime candide 2003 - Cantautoriale, Folk, Alternativo

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Parlare di un album di Daniele Sepe è come parlare di un racconto messo in musica, una serie di storie legate da un sottile filo conduttore che a cavallo del jazz, del funk, dei ritmi popolari balcanici e della popolarità napoletana e siciliana, traccia la trama di una scena sociale e storica contemporanea. “Anime candide” è infatti il resoconto di scenari diversi sui quali svetta quello della canzone che da il nome all’album, dove Luca “O’ Zulu” Persico dei 99 Posse racconta di una guerra, quella dell’Afghanistan o del Kosovo così come di molte altre, reali o solamente immaginarie. Il racconto di Daniele Sepe varia musicalmente dalla canzone abruzzese di “Anduniella” all’elettricità balcanizzata di “Ce me pe ti zog” e della musicale “Valse pour Marlene”.

In quest’album c’è anche la napoletanità popolare di “Sammuchella” e la sicilianità struggente e di altri tempi di “Amuri”, passando per alcune pause solamente strumentali che legano una traccia all’altra, ricche di contrapposizioni musicali e ritmiche che creano una ragnatela di suoni intricatissimi e complessi. Tutto l’album potrebbe rappresentare lo studio per una colonna sonora (attività ben conosciuta dall’autore napoletano), dove la denuncia la fa da padrone, nel quale i testi parlano di mine antiuomo, di sangue versato in guerra ma anche di amore e di speranza. In un lavoro complesso e studiato come questo non potevano poi mancare i riferimenti culturali esplicitamente riconosciuti dall’autore - quelli letterari - da Pablo Neruda (in “Asi como matan los negros”) a Hemingway e Vitorino della bellissima “Menina estas a janela”, a quelli cinematografici con le scene di Kubrick e “Full Metal Jacket” e F.F. Coppola e il napalm di “Apocalypse Now”, oltre a Dino Risi e Woody Allen.

“Anime candide” è uno di quegli esempi di musica da ascoltare con il cervello acceso e ben sintonizzato, e così le parole di Sepe possono riassumere il tutto: “Quelli che ‘già lo so’ portino pazienza. Non hanno idee delle sorprese. Se no vi racconto di quella amica mia, compagnissima, che speva tutto di Lynch, ma che non sapeva chi era Aldo Fabrizi”.

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La recensione Anime candide di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-02-10 00:00:00

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