Un buon esordio
“M.O.C.”, acronimo di Moderne Ossessività Compulsive, è il titolo del primo Ep dei Clastomatic. Il nome della band deriva da clastomania, che in psichiatria identifica un disordine psicomotorio consistente nell’impulso di distruggere, demolire e lacerare qualsiasi oggetto che capiti a portata di mano, ma state tranquilli, i Clastomatic non sono violenti, anzi hanno un tocco musicale raffinato e sereno.
Tutto è calibrato con cura, synth compreso, per donare brani ben costruiti su arrangiamenti poco banali e mai ostici. Tracce di post-rock che denotano un certo approccio sperimentale miste a sonorità più pop per creare un'alternanza di suoni ed emozioni che trasportano l'ascoltatore verso un viaggio sonoro attraverso luoghi bui e senza aria per poi uscire all'aperto in uno sfogo liberatorio fatto di energia rock. Un alternative costruito su melodie tanto leggere all'ascolto quanto tecnicamente complesse. Buona originalità anche nei testi, che riescono a raccontare un disagio esistenziale comune a molti in maniera leggera. A dare vita ai testi è la voce della cantante che ricorda quella di Eva Poles dei Prozac +.
Se il nome della band si rifà al concetto di autodistruzione, i Clastomatic in realtà hanno creato molto: questo "M.O.C." è un Ep con sole quattro tracce ma è pieno di idee musicali realizzate al meglio. Un buon esordio per questa giovane band romana.
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La recensione M.O.C. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-14 00:00:00
COMMENTI (1)
Bellissima recensione!!