Cantautorato sci-fi per anime in pena.
Come ho già avuto modo di dire, io a Dylan Iuliano mi sono umanamente affezionata. Non lo conosco ma gli voglio bene. Per i seguenti motivi: ha diciott'anni ma non è hipster e non fa musica per hipster. Fa tutto da solo e fa un po' quello che gli pare. Vaga fra Nietzsche, Pitagora, Dostoevskij, smarrito nell'universo come un personaggio di Tarkowskij. Scrive testi che grondano quel turbamento tipico di chi è solito darsi malato all'ora di educazione fisica per imboscarsi in bagno a fumare e leggere Rimbaud. E annega questo disagio giovane in un magma di suoni pulsanti e riverberanti che si accartocciano in implosioni liriche e si distendono in irradiazioni psichedeliche. E fa annegare noi in una perversa nostalgia di quando eravamo giovani e infelici, e della nostra infelicità facevamo un vessillo di unicità e iperintelligenza, anche se poi il vessillo lo usavamo come plaid quando stesi sul letto da soli piangevamo amori e disamori cullati da Radiohead e Verdena. Per tutto ciò, perché mi fa venire voglia di tornare ad abbracciare un cuscino e sentirmi troppo sensibile e intelligente per questo mondo, io a Dylan voglio bene. Vogliategliene anche voi.
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La recensione Disarmonia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-01-29 00:00:00
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