Nei Mothercare confluiscono sonorità che spaziano dal grind-death alla Cripple Bastard Brutal Truth, al new-metal Slipknot del primo album, per sfociare in poderosi riff di scuola Korn / Machine Head. Peccato, però, che in quasi tutte le tracce di questo mini l’introduzione di tutti questi elementi appesantisca le canzoni, frammezzandole oltre il dovuto e riducendo l’impatto, oltre a creare più confusione sotto il profilo compositivo.
E anche se in alcuni momenti le songs mantengono una propria linearità - sostenute dai riff death metal di Mirko (“Freedom bondage”) e dai growling slipknotiani di Guillermo (molto più a suo agio nei vocals esasperati alla Korn che nelle parti melodiche!!), in altri punti come “Seldom” si riesce a fatica a concludere l’ascolto, spiazzati da una certa disomogeneità strutturale.
Ospiti come Mark “Barney” Greenway dei Napalm Death o Enrico Giannone degli Undertakers offrono il loro contributo a canzoni che stentano a decollare, anche in virtù di una produzione non esaltante.
In definitiva, “Breathing instruction” può quindi essere catalogato come un lavoro interlocutorio.
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La recensione Breathing instruction (promo) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-02-11 00:00:00
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