I Malapiano descrivono un Presente troppo confusionario
A pochi mesi dalla nascita del progetto, Valerio e Afonso - i Malapiano - pubblicano il loro primo demo. Si tratta di chitarre acustiche miscelate ad elettronica, non sempre in maniera eterogenea va detto, per quattro pezzi cantati in italiano e con un certo gusto intimista. C'è la voglia di essere immediati e leggeri, di raccontare il momento nel suo essere così istantaneo ("Non so quanto durerà ma sono pronto a viverlo a fondo..."), purtroppo che la cornice sonora non sempre aiuta a veicolare il messaggio. Bella "Uomini in crisi", è una filastrocca che racconta un uomo capace di innamorarsi nuovamente. "Come le pesche" parla di donne e della bellezza femminile ("la perfezione non si attende, si cerca disperatamente e quando si ottiene ecco già una nuova alternativa"). Più in generale, i pezzi sono ancora acerbi, un timido passo verso una forma canzone anche deve ancora strutturarsi, l'eccezione è "Guru": qui si intravede la voglia di far crescere il brano poco alla volta con due voci all'unisono che procedono sicure nell'incastrare parola dopo parola.
L'Ep mostra tutti i difetti e i problemi degli esordi, manca di una buona cura dei dettagli, e sembra che le canzoni siano nate così, senza troppe pretese. Non tutto è da buttare, c'è del potenziale ma per ora sarebbe difficile sbilanciarsi.
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La recensione presente di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-21 00:00:00
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