Devo dire una cosa: per me, “La donna cannone” è una canzone perfetta, e quindi, come tutte le canzoni perfette, difficile, molto difficile, molto molto difficile da coverizzare degnamente. Se proprio uno ci vuole provare, comunque, dovrebbe cercare di tenerne viva la poesia, anche stravolgendola, e possibilmente non facendone una versione per chitarra virtuosa e voce tutta impostata affettata vibrata da cena con spettacolo come quella qui presente. Che però, visto il resto dell'album, non poteva essere diversa: si tratta infatti di classicissimi – originali e cover (le altre sono “Fino all'ultimo minuto” di Piero Ciampi e “Canzone II” di Pippo Pollina) - pezzi di musica d'autore da camera con tocchi di tango e di “popolare” per chitarra classica bensuonata e voce beneducata. Sì bravi, ma niente che si elevi dal genere seratina tranquilla in vineria con il duo live nell'angolo col leggio a cui si dà un orecchio solo quando la conversazione langue.
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