Probabilmente l’unico difetto di Fragments è che il suo album “Evoluzioni” ha un suono talvolta vecchiotto, tipo ambient anni Novanta. Eppure Riccardo Spaggiari, titolare del progetto, riesce a dimostrare di essere un musicista di talento. Le melodie oscure dei brani a poco a poco trovano una propria ragione d’essere tra i sintetizzatori e soprattutto l’handpan, vero protagonista di questo lavoro. Le due parti di “Stargazer” formano una bella colonna sonora al ralenti, piena di fantasia e ispirazione. “Constellations” è un tunnel nero all’interno del quale un basso elastico e profondo scandisce il tempo e detta le regole armoniche. “Coronae Borealis” chiude il cerchio con un carico di suoni ancora più dark. Ecco, un altro difetto di Fragments è la sua eccessiva uniformità. L’uso eccessivo dell’handpan rischia di frenare le possibili evoluzioni - appunto - di un progetto ben fatto ma che, alla lunga, potrebbe non trovare nuovi sbocchi creativi.
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