Psychobilly striato di garage per un album con pochi difetti e tanto rock'n'roll sacrilego
Psychobilly e rock'n'roll striato di garage per la band romana mascherata che arriva con questo "Giù nel mio inferno" alla terza prova sulla lunga distanza: la formula è nota e la realizzazione all'altezza delle premesse, con la voce sguercia al punto giusto di Jack Cortese a raccontare storie di esorcismi, buchi nella testa/piedi nella fossa e diavoli che cuociono Elvis Presley "come un pollo nel forno".
A livello musicale il progetto è ovviamente pensato per una dimensione live, ma anche su disco ci sono dei momenti decisamente interessanti, in particolare quando l'asse ritmico scioglie completamente le briglie e lascia liberi di correre pezzi come "Abbiam portato birra alla tua festa", "Il surf della palude" e soprattutto "Ho il diavolo in corpo", col suo irresistibile incipit "Ba-ba-bambina stai lontano da me", deliziosamente sacrilego.
Non tutto è allo stesso livello, qualche momento di stanca o di ripetitività eccessiva ("Ragazzo mio", "Il twist dell'esorcista") c'è, ma non è per forza un problema che accomuna tutti i pezzi più lenti: la title-track, ad esempio (ripresa poi in coda) è un'altra piccola chicca, un bel country-punk in cui non è difficile immaginarsi un Johnny Cash-zombie che tracanna birra nel "gran bel bistrot" della Città dei Morti.
Dall'immaginario e dal sound di cui i Bone Machine si fanno ambasciatori è più che evidente l'intento di rivolgersi alla frangia degli appassionati duri e puri delle sonorità di cui sopra: e se fate parte di questi, è difficile che "Giù nel mio inferno" vi deluda.
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La recensione Giu' Nel Mio Inferno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-12-06 00:00:00
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