Sottili trame tra elettronica ed acustica. Chiudere gli occhi e premere play.
A volte rimango stupefatto, come un bambino, davanti ad opere come questa. La costanza e la passione per il cesello che deve infuocare un uomo per riuscire ad ultimare una produzione del genere devono essere forti. Un disco ricco di sfumature e di sottili trame che si intersecano, percorsi di riferimenti sonici tra il krautrock d’annata ed il primo prog, lambendo sia viottoli che intercorrono tra Morricone e Nyman che i torrenti rigogliosi della musica new age. Non solo synth e programmazione coinvolti nel progetto ma anche chitarre, contrabbasso, flauti, oboe e voci. Ogni elemento è appoggiato sulla partitura con mano leggera, incastrandosi nei moduli sonori, facendo attenzione a sovrastare gli altri ma fondendosi nel mix singolo brano, in un continuo processo di accumulo e sottrazione. Nel complesso la trama dell’intero lavoro è molto flebile e sembra un filo sempre sul momento di spezzarsi ma questa fragilità ne è ciclicamente motivo di forza per tenere avvinti fino alla fine. Chiudere gli occhi, ascoltare ed aspettare: il tasto play è qui affianco.
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La recensione Cerchi Concentrici di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-15 00:00:00
COMMENTI (1)
ehi!!! troppo buono!!! ti ringrazio tantissimo per la recensione!!! un abbraccio forte!!