VIRGO L'appuntamento 2013 - Stoner, Rock, Blues

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Ritmi stoner e brani che affondano le loro radici nel rock. Enjoy

E’ come essere nella radura di un bosco, fine autunno, le foglie sono già cadute quasi tutte, il cielo è grigio e sullo sfondo vedo stagliarsi montagne innevate. Questo è il mio appuntamento, quello con me stessa e con ciò che mi circonda, sensazioni, emozioni, nebbia, nebbia dappertutto. Ed è anche l’appuntamento dei Virgo, che ci propongono dieci brani tutti da scoprire, che emergono lentamente, ci vuole del tempo per farli entrare nelle nostre corde.

Il disco si apre con “Non ti sogno più”: chitarra cupa e distorsioni iniziali che vanno ad abbracciare una batteria piena ed una voce ovattata, quasi sussurrata fino ad uscire completamente allo scoperto. L’atmosfera sommessa continua con “Il tempo della memoria”, mi vesto di alba e cammino sulle foglie secche, a piedi nudi, sul tappeto musicale inizialmente calmo, come fosse nascosto per poi esplodere da lontano con un sound secco e deciso, come se una folata di vento avesse spazzato via tutte quelle foglie. Con “Tre” mi trovo a scappare veloce, ché qualcuno mi sta inseguendo e devo fare in fretta, giri di chitarra concitati e la batteria che martella ininterrottamente, dando il giusto ritmo alle mie gambe che scattano in preda al panico e brevi rallentamenti in cui posso guardarmi un attimo indietro, per vedere chi c'è. La title track è un momento riflessivo, sono in cima alla montagna, la nebbia sotto di me e mi ritrovo faccia a faccia con ciò che sono, con un misto di ansia e paura. “Una storia vivente” è puro rock, rabbia nel cantato e suoni galoppanti, mentre “La stanza dei colori” è quiete, chitarra e voce che aprono uno spazio immenso davanti a me, coda finale quasi psichedelica. La fine di questa giornata è di “If it’s love”, l’unico episodio in inglese, forsennato come un lampo che squarcia il cielo e in un attimo è iniziato a diluviare, tira forte il vento, senza darmi tregua; il brano sembra rappresentare l’apice del disco, benchè siamo ormai giunti alla fine, sarà per la carica che dà e speri quasi non sia finito qui.

Con “L’appuntamento”, i Virgo sono riusciti a dosare bene brani più vigorosi e nervosi a brani più distesi ed emotivi; il sentimento che a tratti emerge è rabbia, voglia di gridare e farsi sentire fino in fondo alla valle, ritmi stoner e pezzi che affondano le loro radici nel rock.

I ragazzi hanno tecnica ed anche buone idee e non c’è bisogno di essere amanti del genere per apprezzare questo lavoro, basta sedersi da qualche parte, da soli, premere play e farsi trascinare in un turbine di emozioni contrastanti e scure. Enjoy.

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La recensione L'appuntamento di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-26 00:00:00

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