Un fiume di parole e note per esprimere la rabbia verso ciò che ci circonda. I Gap’s Orchestra con il loro ep “Caca-Cactus” vogliono distinguere marcatamente che in questa società non più civile vi è un Noi e un Loro, c’è chi ha il coraggio di “smascherarsi” e vivere sotto i principi della solidarietà e del senso reciproco di presenza e gente che ogni giorno è “Uno, nessuno, centomila” e che finisce per sgretolare quel po’ di etica e cultura risparmiata dalla tv. Sei pezzi folk-rock con un pizzico di punk, che per vomitare le cose addosso non è mai male, in cui il testo è il protagonista, con strumenti “acuminati” che trafiggono l’udito non dando vie di fuga ad un ascoltatore.
Musica coinvolgente per l’opener dell’album “L’esercito incantato”, con una prima parte in cui la voce racconta con sottofondo di chitarra, ma che poi esplode in una festa stile Après La Classe. “Una galera equivalente sulla riviera” è quasi un omaggio a Rino Gaetano nei ritmi e nel songwriting. “Lindamente a G.L.F.” ha un testo così ispirato da ricordare gli OfflagaDiscoPax. Il brano più sperimentale è “Conformità evidenti”, con sonorità e interpretazione adatte ad uno spettacolo teatrale, forse un po’ fuori asse rispetto al resto del disco. “Il forcone” lascia trasparire gli ascolti italiani più attuali del gruppo (Appino ma anche il Management del dolore post-operatorio e Il Teatro degli Orrori) con il suono acustico della chitarra che pian piano diventa sempre più distorto. L’ep si chiude con “Ora me ne vado”, dove ancora una volta ribadiscono il loro amore per i cantautori del passato e la loro indignazione per una società che non li rappresenta. E’ la più semplice dal punto di vista dell’arrangiamento, con però un finale che spiazza.
E’ un album solido, ovviamente ci sono ancora cose da limare ma è un buon punto di partenza per una band che si pone l'obbiettivo di svegliare le coscienze più apatiche. Cresceranno ancora.
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