Un miglioramento deciso rispetto al disco precedente per una band dalle idee chiare soprattutto nei testi
Giunti al loro secondo disco con la consueta miscela di new wave e rock, più qualche punta post-hardcore, i romani Madreperla puntano a un lavoro più conciso (sette pezzi più una bonus track) e omogeneo del precedente "La noia è una vostra invenzione", anche dal punto di vista sonoro.
Una scelta ragionata e vincente, si direbbe ascoltando brani come "Bava" (dal tiro notevole soprattutto nelle parti strumentali, e con un bridge quasi sussurrato che fa da preludio all'ultima definitiva esplosione) e gli efficaci chorus di "30 anni" e "Mai più".
Più spazio all'introspezione ne "Il grande inganno", forse il migliore di una serie di testi dal linguaggio diretto e le idee chiare, in particolare sul conflitto generazionale ("A perdere con quattro carte uguali ci abbiamo già pensato noi adesso fai di meglio"), magari con qualche eccessivo accento retorico qui e là, ma nulla di insostenibile a onor del vero.
Più problematici appaiono invece brani come "Rodolfo" e "Belgrado 1999", in cui delle liriche di buon impatto non riescono a salvare un impianto strumentale a corto di idee forti. Fatto salvo per questi ultimi due episodi, comunque, il disco dei Madreperla è complessivamente valido e segna un miglioramento deciso rispetto all'esordio sulla lunga distanza del 2011.
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La recensione Ho Quasi 30 Anni E Sono Pieno Di Debiti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-01-10 00:00:00
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