Persi in una discoteca labirinto di sentimenti incerti e stordimenti giovanili, i protagonisti di “Brucia amore brucia” amano con violenza, si amano poco, si guardano molto allo specchio per cercarsi dietro le maschere che li proteggono dal vuoto travestito da vita di una città che è Milano ma potrebbe essere la mia città o la tua. I Vena raccontano – ora con secca efficacia, ora arrancando in una smania narrativa che affanna le parole all'inseguimento della musica – storie di fragilità, aperitivi, romanticismo, modelle e paranoia, con un elettrorock dalle intenzioni dichiaratamente nordeuropee, che si palesano soprattutto nella title track, dal tiro più scuro e industriale, mentre “La grinta” è in fin troppo evidente debito verso i Subsonica, “Il cielo in discoteca” mixa italo-disco e R'n'B, “Canzone per una modella” rallenta i battiti per confidare voglie di cantautorato, e “Sui muri di Milano” svela il background rockettaro. Potrebbe essere a volte meglio dosata e indirizzata, ma di certo contrariamente ad Alessandra, la protagonista del primo singolo, a loro la grinta non manca.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.