La copertina fa davvero ben sperare, con quel tracciato sonico che ricorda tanto il primo disco dei Joy Division. Il nome, Mulder, fa tanto’X-file’, tanto mistero. Sul cd non c’è uno straccio di informazione; poi lo si inserisce nel lettore e ci si trova di fronte ad una versione da home computer dei Chemical Brothers. Una serie di campionamenti e di suoni ben strutturati sì... ben incisi sì.. ma senz’anima e senza mordente.
Ho provato anche a pompare il mio stereo per far vibrare le casse sotto i toni bassi, ma non c’è stato nulla da fare. Questi Mulder non hanno un’anima, neppure sintetica. Il prodotto rimane comunque freddo, ma non un freddo sconvolgente da scansione ripetitiva. In fondo una cosa mi ha colpito, un certo gusto per la melodia sghemba che se fosse unita ad un approccio più professionale e magari ad un uso di strumenti tradizionali da affiancare ai campionamenti... in fondo i Massive Attack insegnano no?
---
La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-02-21 00:00:00
COMMENTI