Sette pezzi facili di rock vecchio stampo
Se vi piace il rock, quello un po' old e con grande protagonista la chitarra, forse Andrea Salini può fare al caso vostro. Con il suo vocione alla Ligabue, questo cantautore della provincia di Rieti ha pubblicato qualche tempo fa il suo secondo album da solista, "Maestrale". Un disco che si apre con una ballata dedicata agli Indios e ai minatori del Cile e che contiene anche pezzi in inglese. Come "People", che ingloba qualche suono folk da Nord Europa, o "Rock School", che è un tributo (o un pesante dejà-vu?) a molto dell'hard rock degli anni '80. "Maestrale" è un rapido inserto di distorsioni e introduce anche un po' di funk, mentre "Il re del terrore" (dedicata a Diabolik) è un sottofondo da sentire a una festa della birra o durante un Hard Rock Café.
Si chiude con un brano strumentale, che è forse la parte più interessante del lavoro: dà l'idea che il musicista si stia cimentando con qualcosa di nuovo, con un po' di sperimentazione. Già, perché le altre canzoni non riescono a convincere granché. Sono poco originali e possono soddisfare l'ascoltatore dalle poche pretese, che apprezza gli assoli tralasciando i lati più creativi. Ma quando si avvicina un orecchio fine e allenato, benché cariche di passione, perdono consistenza e non riescono a rimanere in testa.
Insomma, con un po' di ricerca e un affrancamento dai vecchi modelli e i mostri sacri, si può riuscire a confezionare qualcosa di più interessante. Vale la pena di tentare.
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La recensione Maestrale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-03-10 00:00:00
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