Sulla bocca di qualcuno degli addetti ai lavori per via del loro imminente tour americano, i Kash di Kiff records ci propongono in questo nuovo mini cd un puro ed adrenalinicamente decostruito noise.
Registrato infatti agli Electrical Audio studios dal produttore più (cosa sceglietelo voi) - Steve Albini - “Beauty is everywhere” è un ottimo, americano esempio di musica ‘rumorosa’. Più statunitensi che italiani, più di Chicago che di Cuneo, infatti, i Kash ci danno dentro con riff taglienti, chitarre dissonanti, groove corposi e ritmiche ora tradizionali ora più ricercate. La voce, poi, disegna le assonanze e le dissonanze del tutto, in bilico fra teatrali urla e cantato più ‘melodico’ (?). Cambi di tempo, distorsioni certo non radio-friendly, l’utilizzo di supporto di armonica e tromba, aggiunti a una certa tendenza per un minimalismo pieno di fruscio (si senta, a tal proposito “L’estro” o “Father of the repetition”), non fanno che completare il quadro dipinto da questi quattro musicisti, che certo avranno ascoltato gli Shellac (e anche i Fugazi) ma che assolutamente sanno riformulare in maniera personale la propria musica.
Ecco a voi, dunque, lo schiaffo iniziale di “Beauty is everywhere (in the mucca)” o la magnifica “Neige de mer”, il migliore episodio dell’intero dischetto. Ma come non dimenticare il minimalismo di “Father of the repetition”, ‘canzone’ di sette minuti dove non si lavora sulle scale e sulle armonie, ma vengono aggiunti elementi (quella tromba, quella tromba!) ad un solo, ripetitivo arpeggio di chitarra?
Insomma, amici, questo dischetto certo non è né il capolavoro né l’avanguardia del noise, però è un chiaro ed ispirato esempio di decostruzione rock, un lancinante bacino di buone idee ed è, soprattutto, un disco che non ha niente da invidiare ad altre più blasonate produzioni estere.
Una formula come questa, forse, ora come ora, potrebbe apparire un po’ datata. Eppure questo cd suona da Dio, ha quella non così diffusa capacità di farvi rizzare le orecchie e posso assicurarvi che perlomeno non vi farà rimanere indifferenti.
Sarebbe potuto benissimo diventare un primascelta, ma non lo è stato. Aspetteremo il prossimo lavoro sulla lunga distanza, per verificarne pacca e carisma. Per ora godetevi questo “Beauty is everywhere”: non è per niente male.
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La recensione Beauty is everywhere (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-02-25 00:00:00
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