Hai presente quelle giornate in cui ti abbandoni senza remore allo spleen, vedi il mondo fuori di tutte le sfumature di grigio e vuoi solo giacere su un letto di nichilismo ascoltando i Bauhaus con una bottiglia di pampero e un libro di Camus? Ecco, se è uno di quei giorni non mettere su i Fabryka. I Fabryka uccideranno lo spleen e il nichilismo, ti distoglieranno da quei bei pensieri mortiferi, ti faranno venire voglia di alzarti e uscire, o almeno aprire la finestra, per scoprire che il cielo è azzurro e i piccioni tubano, metteranno all'obiettivo da cui guardi il mondo un filtro dalle mille sfumature di rosa, celeste, lilla, ti inonderanno di odore di brezza marina, germogli primaverili e foglie autunnali, ti faranno venire voglia di fare l'amore.
Con quella voce dolce e speziata, con quelle melodie sognanti ma decise, con quell'immaginario bucolico, romantico e rétro, con quella malinconia che scorre sottotraccia, con il sound da fiaba indie, molto folk, un po' rock, un po' elettronico, con la cover di “I See You, You See Me” dei Magic Numbers (una delle band spalanca-le-finestre-e-fai-entrare-il-sole per antonomasia) in duetto con Tommaso Cerasuolo – un nome una garanzia di lollipopposità – i Fabryka ti faranno sentire, e poi non dire che non ti avevo avvisato, inesorabilmente in pace con il mondo.
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