La seconda parte di un dittico di ep che li conferma come una delle punte di diamante di una scena stoner sarda in grande fermento
Come promesso qualche mese fa, tornano i Desert Hype con il seguito di "Sgattagheis", opera prima divisa in due distinti ep, "Part One" e "Part Two". Le cinque tracce di questa nuova uscita si inseriscono perfettamente nel solco dei pezzi di "Part One": robusto stoner per palati forti, con la tendenza a lanciarsi in digressioni blues-psichedeliche di varie dinamiche.
In "Vintage", ad esempio, con una coda strumentale stra-acida che dura fino alla ripresa dell'ultimo ritornello, o nell'incalzante "Low battery", che come nell'ep precedente chiude le danze con un lungo strumentale: lì i riflettori erano lasciati al chitarrista Mirko Deiana, qui invece è il batterista Daniele Moi a dar prova di una tecnica e di un tiro davvero invidiabili.
Rispetto al disco precedente c'è ancora maggiore consapevolezza dei propri mezzi (soprattutto per quanto riguarda la voce di Andrea Demurtas, calato perfettamente nel ruolo di frontman) da parte di questi tre ragazzi cagliaritani che, insieme agli altrettanto bravi King Howl, rappresentano la punta di diamante di una scena stoner a cui la Sardegna (e anche un po' l'Italia) inizia a stare davvero troppo stretta.
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La recensione Sgattagheis : Part Two di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-04 00:00:00
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