La storia assurda di un disco ricomparso dopo quasi vent'anni
La storia assurda di “Stoned Without The Sun” merita di essere raccontata. I Kali Yuga sono una delle band migliori della Palermo alternativa anni Novanta. Qualcosa di estremamente violento, vibrante, vitale - un occhio agli Alice In Chains, un altro ai Kyuss. “Stoned Without The Sun” è il disco fantasma di un gruppo incredibile, del quale faceva parte Ivan Paolini, in seguito batterista dei Marta Sui Tubi. Registrato nel dicembre del 1995 a Torino, l’album finisce nelle mani di un produttore che però sparisce nel nulla. Con lui, si perdono il master originale, le grafiche di copertina e un mucchio di riff spaccapietre. “Erano anni in cui non si salvavano i file in un hard disk”, ricordano gli stessi Kali Yuga, “e quindi una volta perso l'originale niente copie da usare”.
Così passano diciott’anni.
Se oggi queste cinque canzoni di purissimo rock anni Novanta - e non è un modo di dire - possono esplodere in tutta la loro potenza è grazie a un colpo di fortuna che pareggia il conto con la malasorte: il ritrovamento casuale del master a opera di Tino Paratore, proprio colui che aveva registrato il disco. Un pizzico di giustizia per un album poderoso che non meritava l’oblio. Qui ci sono brani costruiti con una produzione pazzesca per l’epoca, roba che suona credibile a distanza di vent’anni e che mette in riga parecchi competitor americani del periodo. Il pop storto e cattivo di “Gina’s Tape”, per esempio, un singolo mancato e prezioso. Oppure “Dinosaurs”, un lunghissimo mantra psichedelico degno degli Smashing Pumpkins di “Gish”. E poi “True Lies”, la botta stoner definitiva, fine dei giochi, tutti a casa.
Il fatto che i Kali Yuga (con una formazione in parte rinnovata) stiano per uscire con pezzi nuovissimi è una notizia inattesa e clamorosa, sia per chi c’era sia per chi non sa ancora che cosa si è perso. Assieme agli Shulevel (altra strepitosa band della Palermo che fu), i Kali Yuga sono tra i migliori esponenti di un suono che non muore mai. Top.
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La recensione Stoned Without The Sun di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-26 00:00:00
COMMENTI (7)
ricordo bene i concerti in Puglia...faremo dei concerti in giro, le date arriveranno presto.
Visti dalle mie parti (Puglia) negli anni '90... Grandi !!! Ma siete in giro per concerti?
per chiarezza. il disco suona "troppo anni '90" per ché è anni '90. è stato registrato nel '95 e pubblicato nel 2013. buon ascolto ;-)
e' troppo anni 90' "Touch and Go e Dischord sound" senza nessuna evoluzione, da Palermo ( che cmq ha soppiantato musicalmente Catania da tempo....) esce sicuramente di meglio.
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In realtà non è stato un ritrovamento casuale in quanto io ho un archivio di registrazioni inedite conservate negli anni compresa questa! Solo non avevano mai chiesto. Registrato in presa diretta...e questo basta! Palermo rules!!
Grande band , se si fossero formati in un qualunque buco di culo degli USA ne parleremmo come miti del rock .