Kali Yuga
Stoned Without The Sun 2013 - Rock, Grunge, Alternativo

Stoned Without The Sun

La storia assurda di un disco ricomparso dopo quasi vent'anni

La storia assurda di “Stoned Without The Sun” merita di essere raccontata. I Kali Yuga sono una delle band migliori della Palermo alternativa anni Novanta. Qualcosa di estremamente violento, vibrante, vitale - un occhio agli Alice In Chains, un altro ai Kyuss. “Stoned Without The Sun” è il disco fantasma di un gruppo incredibile, del quale faceva parte Ivan Paolini, in seguito batterista dei Marta Sui Tubi. Registrato nel dicembre del 1995 a Torino, l’album finisce nelle mani di un produttore che però sparisce nel nulla. Con lui, si perdono il master originale, le grafiche di copertina e un mucchio di riff spaccapietre. “Erano anni in cui non si salvavano i file in un hard disk”, ricordano gli stessi Kali Yuga, “e quindi una volta perso l'originale niente copie da usare”.

Così passano diciott’anni.

Se oggi queste cinque canzoni di purissimo rock anni Novanta - e non è un modo di dire - possono esplodere in tutta la loro potenza è grazie a un colpo di fortuna che pareggia il conto con la malasorte: il ritrovamento casuale del master a opera di Tino Paratore, proprio colui che aveva registrato il disco. Un pizzico di giustizia per un album poderoso che non meritava l’oblio. Qui ci sono brani costruiti con una produzione pazzesca per l’epoca, roba che suona credibile a distanza di vent’anni e che mette in riga parecchi competitor americani del periodo. Il pop storto e cattivo di “Gina’s Tape”, per esempio, un singolo mancato e prezioso. Oppure “Dinosaurs”, un lunghissimo mantra psichedelico degno degli Smashing Pumpkins di “Gish”. E poi “True Lies”, la botta stoner definitiva, fine dei giochi, tutti a casa.

Il fatto che i Kali Yuga (con una formazione in parte rinnovata) stiano per uscire con pezzi nuovissimi è una notizia inattesa e clamorosa, sia per chi c’era sia per chi non sa ancora che cosa si è perso. Assieme agli Shulevel (altra strepitosa band della Palermo che fu), i Kali Yuga sono tra i migliori esponenti di un suono che non muore mai. Top.

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