Anatrofobia l e c o s e n o n p a r l a n o 2003 - Progressive, Jazz, Post-Rock

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Il progetto degli Anatrofobia assume sempre più le sembianze di una fabbrica di pensieri inestricabili, edificata su un terreno degradato, al confine ultimo con un orrido scosceso; "l e c o s e n o n p a r l a n o" è l'ennesima spettacolarizzazione di quella malattia snervante che accompagna le ambientazioni dei mutamenti stilistici di questa formazione.

Un connubio impossibile tra scrittura e improvvisazione, che annichilisce il suono, concentrandolo in pulsioni che violentano le note, sparpagliandone i brandelli nella ricerca ultima di una verità mai trovata ma spesso urlata.

Gli Anatrofobia suonano in sottile disequilibrio tra espressionismo amatoriale e trance psichedelica, colmando il silenzio con un jazz anarchico e urticante, che annienta come un tumore qualsiasi cellula melodica cerchi di sfuggire alle instabili psicosi strumentali. Lunghi flussi sonori senza significato apparente, che schiudono gli spiragli per improvvise aperture minimali dense di passione. Schizofrenici assoli chitarristici e arpeggi carezzati, che abbattono le strutture abituali per cercare l'incontro orgiastico con il lamento nevrotico del sax, scontrandosi e fondendosi con un magma ritmico che non regala punti di riferimento. Strumentazioni classiche come immagini proiettate al contrario su tappeti di una avanguardia elettronica, capace di trascinarsi ai piedi del rock, pur senza mai convincerlo a piegarsi per una carezza.

Difficile, impossibile da consigliare, se non a quei pochi alieni in grado di tuffarsi con naturalezza in un precipizio, eppure un'esperienza che può lasciare il segno in qualsiasi ascoltatore, foss'anche soltanto un profondo odio...

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La recensione l e c o s e n o n p a r l a n o di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-02-26 00:00:00

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