Avete presente quando assaggiate una cosa che non vi capitava di mangiare da un bel po’ e che vi piaceva tanto?
Quella degli Auden che pubblicano il loro “Love is conspiracy” undici anni dopo averlo registrato (era il 2002), è una di quelle belle storie che saltano fuori di tanto in tanto. Storie che riescono sempre a creare una certa atmosfera tutta particolare intorno a un disco, cambiano nettamente il punto di vista. Gli Auden questo disco l’hanno messo in piedi, per l’appunto, undici anni e rotti fa. Poi menate varie, il tempo va veloce e niente… questa chicca nascosta (vedete, è già una chicca) sembra destinata a rimanere nascosta. Almeno fino a che la V4V Records non riprende in mano il master, e decide di pubblicare l’Ep dimenticato. Un’operazione interessante. Chiamarlo poi “Ep dimenticato”, concedetemelo, lo fa sembrare anche meglio di quello che già è.
Su “Love is conspiracy” non c’è molto da dire. Suona come un Ep indie hardcore (e mi riferisco all’indie hardcore americano) con grosse influenze anni Novanta: è grezzo, affilato, analogico, genuino e sporco quanto basta. L’ovulo degli Auden, ai tempi, è stato fecondato dal seme di Motorpsycho (vedi “Spring grass for a girl collision”), Ash, Built To Spill, Fugazi, Polvo e Dinosaur Jr, e la creatura nata (ma mai cresciuta, almeno fino ad ora) da quest’accoppiamento multiplo non può che avere, in proporzione, i tratti somatici di cotanti padri. Tralasciano la pronuncia inglese (“Things I’ve never done”), che definire basic è un eufemismo, ma che secondo me rende il tutto ancora più autentico, più “do it yourself”, i cinque pezzi sono tutti molto validi. Suonano bene, schitarrano very old school e hanno bel tiro (“There was always too much light in the room”, crescendo superbo).
Se fosse stato registrato oggi, probabilmente il discorso da fare su “Love is conspiracy” sarebbe completamente diverso perché l’approccio sarebbe completamente diverso. Però non è stato registrato oggi: è stato registrato undici anni fa e poi recuperato, e lo so che l’ho già detto, ma mi piace sottolinearlo, perché undici anni non sembrano poi così tanti, eppure se ci fate caso nel 2002 la maggior parte di noi neanche aveva internet e Nokia 3310 era sinonimo di cellulare. Oggi tutti abbiamo internet e gli smartphone, con cui volendo si possono “registrare” tranquillamente dischi interi. Non voglio dire che “si stava meglio quando si stava peggio”; dico solo quella era un’altra vita proprio. Questo però è innegabilmente un bel tuffo nel passato: ringraziamo la V4V. Avete presente quando assaggiate una cosa che non vi capitava di mangiare da un bel po’ e che vi piaceva tanto?
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La recensione Love Is Conspiracy di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-13 00:00:00
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