Cassa dritta e incubi Techno. Un EP notturno.
Uabos è il resident di Le Cannibale al Tunnel di Milano, e questo probabilmente già lo sai. Quello che ti manca è il momento in cui il ragazzo torna a casa e depone le armi della pista. "Dial L" fotografa lucidamente sogni e capricci privati di un producer che ai suoi esordi in solo, dopo una vita spesa per il club e per i Say Dubai, fece partire l'applausometro dei tipi di XLR8R.
La title-track continua il discorso da dove "Remember" si fermava. Se quella era l'alba di un giorno nuovo, qui siamo in una notte fonda tutta archi, arpeggi e vocals R&B, con uno sfiato di synth 80s che tiene alta la tensione anche quando tutto si ferma, il telefono suona e lei probabilmente non risponde. "Flex" è il pezzo dove comanda la drum, e, anche qui, i synth brass in slo-mo regalano profondità e calore. Nel remix, i portoghesi Photonz aprono letteralmente in due il lato A, piazzano una cassa dritta e lo trasformano in un incubo techno.
Insomma, che Uabos fosse anche così bravo preso in prima persona lo si era capito. "Dial L" è un EP notturno, da suonare in after preferibilmente. E aggiunge un altro tassello, probabilmente l'anima più scura, a tutto il resto. Ballatelo quando vi capita sotto tiro, ma comunque non mollate l'attenzione sul versante delle produzioni. Potrebbe tornare a stupirci da un momento all'altro.
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La recensione Dial L EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-17 00:00:00
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