Quattro brani per i Kulatta Dascuatta di chiara ispirazione Persiana Jones, Vallanzaska e Woodoo Glow Skulls. Fin dalla prima traccia (“Cravatte inamidate”), infatti, vengono fuori gli arrangiamenti un po’ più core, con tempi che rimbalzano tra il levare pulito e il distorto. Un pezzo in cui i cambi di tempo alle volte non sono ‘perfettissimi, e la tromba da sola alle volte non convince in pieno, ma che nonostante tutto riesce a filare via liscio.
Orecchiabilissima e armoniosa, con una linea vocale perfetta e arrangiamenti di fiati azzeccati è “Illusioni”, una canzone che colpisce e rimane in testa - ed a mio avviso la migliore dell’opera. “L’unica cosa che resta”, in cui il riff di fiati solca la scia della loro “Masakela” e strizza l’occhio (come arrangiamenti, soprattutto nel ponte) ai Vallanzaska come ai Persiana Jones, siccome anche qui i fiati sono molto potenti e danno forza e spessore ad una ritmica ben strutturata.
Vista la buona riuscita del demo, spero di vedere presto un prodotto professionale del gruppo, e nel frattempo non sarebbe male poterli giudicare anche dal vivo… sperando che i Kulatta Dascuatta non deludano le aspettative.
Per il momento: bravi!
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La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-03-04 00:00:00
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