Quando tutte le strade portano a Seattle, percorrile
In quanti modi puoi arruvare al grunge oggi? Puoi andare a ritroso, partendo da chi da certe sonorità è partito (Queens of Stone Age e Pearl Jam di adesso, per fare due nomi faciloni) oppure ripartire dalle radici, risalendo i nodi dai Raw Power, dai Black Sabbath, dagli Hüsker Dü. Oppure puoi andar direttamente a cercare tra i solchi segnati in quegli anni da gruppi come Alice in Chains, Stone Temple Pilots, Pearl Jam (di allora) e Soundgarden, per dire.
Percorri queste strade e prima o poi incontri gli Aged Teen, tra un riffone coi chitarroni sabbathiano, una ballad alla Pearl Jam di "Vitalogy" (“Nightmares” ma anche “Endless Dawn”) e lunghe cavalcate (“Shocking Blue”). Chitarre in primo piano, ça va sans dire, sia affogate in acido che acustiche, batteria dritta e basso che scorre, inserti di piano solo per i punti più teneroni.
Il cantato oscilla tra Vedder, Peter Steel ed una terza via più personale che spesso fa capolino. Nel complesso: piatto ricco, alterna in 27 minuti e sei brani varie atmosfere, spezzando spesso il ritmo ma guadagnandone in attenzione. Questo primo EP usciva due anni fa (mi chiedo perchè mi abbiano chiesto la recensione oggi). Ora, però, è il momento giusto, sembra il più propizio per questi suoni, sapranno cogliere il momento? Questa è già una prima carta calata sul tavolo.
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La recensione This is not an exit [EP] di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-06-03 00:00:00
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