Quella dei Fluxus è una storia rock tormentata e bellissima
Dietro alla storica fiammata dei CSI primi in classifca di vendite e alle spalle del bipolarismo underground di Agnelli e Godano, c’erano i Fluxus. Lontani dalla luce di una scena irripetibile. Lontani dalle recensioni che un tempo contavano davvero. Una storia rock tormentata e bellissima.
“Tutto da rifare” è una compilation straniante. Fa un certo effetto riascoltare canzoni che sembravano aver esaurito la loro coda lunga nel circuito clandestino del vecchio passaparola - cassettine usurate al posto dei link di YouTube. Eppure, basta sentire le nuove leve dell’hardcore italiano per ritrovare vivo come non mai il nichilismo puro del gruppo di di Franz Goria. In questa raccolta - tosta e necessaria - c’è chi prova a restare sulla scia dei Fluxus e c’è chi tenta di riscrivere la storia secondo la propria sensibilità.
La title track, per esempio, viene stravolta. Laddove l’originale era un brutale rock pieno di urla e risentimento, qui lo spirito cambia. Gli Avvolte stemperano dissonanze e power chord per creare qualcosa di più raffinato. Niente male. Fedele alla linea, invece, è “Uomo ghignante”: gli Evilfish buttano giù un punk sporco ed elementare che restituisce intatta la violenza sonora della band, anche se come cover è tra le meno imprescindibili del lotto. Decisamente superiore l’interpretazione che gli Heisenberg danno di “Giro di vite”. Privata di ogni distorsione, la canzone diventa un grido di dolore straziante che fa battere all’unisono il cuore di tenebra di due generazioni di musicisti.
Questa compilation è un bell’omaggio del quale si sentiva il bisogno. I Fluxus con i loro brani hanno sputato in faccia a un’Italia che si divertiva a fottere le persone perbene. La tragedia è che vent’anni dopo non è cambiato niente. È ancora tutto da rifare.
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La recensione AA.VV. - Tutto da rifare, un omaggio ai Fluxus di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-03 00:00:00
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