Hola La Poyana! A tiny collection of songs about problems relating to the opposite sex 2013 - Folk, Blues, Acustico

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Un disco stargate, lo metti su e sei da un altra parte,

I luoghi sono fondamentali. Se sei un appassionato di surf e vivi in Trentino, non dico che non potrai mai surfare, ma sicuramente ti verrà più difficile. In questo caso, il luogo, è una costante preponderante di questo disco. Ce ne sono diversi, ampi, spaziosi, e vuoti o piccoli, intimi e colorati. Per sentire questo disco ci vorrebbe una cartina, ma forse è meglio perdersi e lasciarsi andare.

Hola la Poyana!, ovvero Raffaele Badas, viene dalla Sardegna. Suona la chitarra molto bene, la suona con il Blues che gli esce dalle dita, la suona in mezzo alla polvere, seduto su una sedia in quei paesaggi sconfinati di natura incontaminata. Ho avuto questa visione mentre sentivo le 9 tracce del suo album uscito a fine 2013, "A tiny collection of songs about problems relating to the opposite of sex". E niente droghe a questo giro. Come facilmente immaginabile dal titolo, i testi parlano proprio della difficoltà comuni che sorgono nelle relazioni con gli altri, amicizia, sesso o amore che sia, trattate con ironia, sorridente dillusione e un pizzico di malinconia.

Musicalmente i brani sono essenziali, nudi e crudi, chitarra voce, stompbox e qualche eccezione qua e là rappresentate da un violoncello e un ukulele, come in "Just to say", una canzone di una dolcezza incredibile, mi ha fatto dubitare della mia eterosessualità. Oltre al blues di Skip James e Missisipi Fred Mcdowell, che è il tono preponderante di questo disco, veniamo sorpresi da diverse altre sfumature, una è sicuramente il folk, con gli arpeggi iniziali di "target" che ricordano qualcosa di Nick Drake, con quella voce che ti sussurra delicatamente nell'orecchio, come fosse vento. "I must go" uno dei pezzi più importanti di questo album, mi ricorda invece Bon Iver di qualche tempo fa, scarno fino all'osso, essenziale, terribilmente emozionante. "As times goes by" è una di quelle canzoni che ti trovi a battere col piede senza nemmeno avere il tempo di accorgertene e lo slide finale che si interseca con il violoncello è pura suggestione.

Insomma un disco stargate, lo metti su e sei da un'altra parte, in luoghi lontani da qui, vorrei dire vicino al cuore e all'anima ma non vorrei correre il rischio di sembrare Marzullo e rovinare tutto.

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La recensione A tiny collection of songs about problems relating to the opposite sex di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-03-31 00:00:00

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