Folk colorito di pennellate rock e trame pop. Una buona prima prova, anche se i brani si confondono troppo fra di loro
“Steps to nowhere” mi ha fatto inesorabilmente tornare col pensiero alla mia perfida insegnante di musica delle scuole medie. Lei adorava la musica celtica, popolare, i balli antichi (quelli che si svolgevano a corte, per intendersi) e ci costringeva ad impararli a menadito, maschietti compresi.
Ecco, lei adorerebbe anche questo EP dal sound celticheggiante, prettamente folk nell’anima ma colorito da molte pennellate di rock (vedi la opener “All My Thoughts” con i suoi assoli di elettrica), sonorità pacate e delicate (“Lonely Groove”) e trame pop (“Brave”). Echi di Mumford and Sons e Fleet Foxes scorrono in questi cinque brani, di base due chitarre acustiche che si impreziosiscono via via con l’entrata in scena della batteria, del basso, dell’elettrica, del mandolino e del flauto. La struttura musicale risulta curata nei minimi dettagli, senza particolari sbavature e il cantato profondo e quasi impeccabile si stende bene sulle melodie pulite, rotonde. L’unico difetto, e i Feel In The Void dovrebbero fare attenzione, è che i pezzi scorrono via amalgamandosi fra di loro fin troppo, confondendosi, cosicché, ad ascolto terminato, si finisce per avere un’idea generale dell’EP senza ricordarsi di nessun brano in maniera particolare.
Non è facile tenere alta l’attenzione se si decide di misurarsi con un genere musicale spinoso come il folk, bisogna stare attenti a non diventare pesanti o, peggio ancora, noiosi. “Steps to nowhere” è comunque un’ottima prima prova, ben confezionata in ogni sua sfaccettatura e tecnicamente molto buona. Sono curiosa di vedere come questo duo alt-folk si comporterà sulla lunga distanza, che sarà un po' come la prova del nove.
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La recensione Steps To Nowhere di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-03 00:00:00
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